Dottor Alessio Baricich
Responsabile di Dipartimento di Riabilitazione Neurologica
Aree di interesse medico
Neurologia
Fisiatria
Specializzazione
Medicina Fisica e Riabilitativa
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Domande frequenti
Cosa sono i gliomi?
I gliomi sono i più comuni tumori cerebrali. Si tratta di tumori primitivi che si sviluppano a partire dalle cellule gliali, poste sui prolungamenti dei neuroni e deputate al loro controllo e sviluppo. I gliomi si distinguono in quattro tipologie ad aggressività crescente: i gliomi di I grado, infatti, possono essere efficacemente trattati con la chirurgia, mentre i gliomi di grado II, III e IV comportano la necessità di trattamenti complementari.
Quali sono i sintomi dei gliomi?
I gliomi possono manifestarsi in maniera aspecifica o con sintomi specifici.
I sintomi aspecifici più comuni dei gliomi sono:
- cefalea
- acufeni.
I sintomi specifici dei gliomi sono invece:
- crisi epilettiche
- deficit neurologici (deficit del linguaggio, della vista, del comportamento, della mobilità).
La diagnosi dei gliomi avviene inizialmente tramite una TAC encefalo, abitualmente in Pronto Soccorso, dove il paziente è stato condotto al manifestarsi dei sintomi. Spesso, infatti, i gliomi vengono diagnosticati proprio a seguito dello sviluppo di sintomi specifici, quindi di una crisi epilettica o della comparsa di un deficit neurologico, come disturbi della vista, del linguaggio, della mobilità, o del comportamento. A seguito della TAC, la risonanza magnetica (RM), completa poi il percorso di diagnosi, dando informazioni più specifiche e dettagliate riguardo alla collocazione anatomica e funzionale della lesione.
Cos’è l’epilessia?
L‘epilessia è un disturbo neurologico caratterizzato dalla predisposizione all’insorgenza di crisi epilettiche (o comiziali). È una delle malattie neurologiche più frequenti, con prevalenza di circa l’1% (500.000 pazienti) in Italia.
La crisi epilettica è un evento clinico provocato da una scarica elettrica anomala a livello della corteccia cerebrale, localizzata o diffusa, che può essere asintomatica o provocare disturbi anche significativi. In presenza di epilessia, è sempre necessario un trattamento volto a ridurre o possibilmente eliminare le crisi, sia per la possibile gravità dei sintomi, sia perché talora le perdite di coscienza possono risultare pericolose durante alcune attività. La terapia, farmacologica o, in alcuni casi, chirurgica, è in grado di tenere sotto controllo la condizione nell’80% dei casi.
Le crisi epilettiche si dividono essenzialmente in crisi parziali (dette anche focali) e crisi generalizzate.
Le crisi parziali originano da un focolaio epilettogeno in una regione della corteccia cerebrale, cioè da un’area che possiede un’anomala eccitabilità, e la loro manifestazione clinica dipende dall’area interessata. Le crisi generalizzate, a differenza di quelle parziali, coinvolgono invece tutta la corteccia cerebrale e provocano normalmente una completa perdita di coscienza.
Quali sono le terapie dell’ictus ischemico?
Le terapie più efficaci sono la trombolisi endovenosa e la rivascolarizzazione meccanica endovascolare, da sole o combinate; in particolare quest’ultima permette a tantissime persone di superare l’ictus e tornare a una vita normale senza particolari limitazioni.
Purtroppo, tali terapie sono efficaci solo se vengono attuate entro pochissime ore dall’insorgenza dei sintomi; è quindi necessario diagnosticare e trattare questa malattia in tempi brevissimi.